La nostra famiglia ha piantato le sue prime viti in Maremma nel 1851, da quando acquisì la particella N° 1 nel programma di sviluppo della Maremma avviato dal Granduca di Toscana. Nel 1894 Emilio Bicocchi costruì una cantina da 5.000 ettolitri, interrata in una collina, e organizzata in verticale su tre piani applicando criteri avveniristici per l’epoca. Circa 100 anni dopo la famiglia acquisì la fattoria Padule di Moreta con i suoi seminativi, vigneti e oliveti con una estensione complessiva di 110 ha. La fattoria, che oggi è di proprietà di Carlo Lodovico Bicocchi, ha origini molto antiche che risalgono al XIV secolo. Anni fa, Carlo Lodovico, dopo una lunga esperienza di management a livello internazionale, è ritornato alle sue origini e ha deciso di sviluppare la parte vitivinicola riprendendo le antiche tradizioni.
Lo scopo del nostro lavoro nei vigneti è quello di sostenere e proteggere ciascuna delle 85.000 viti presenti. Iniziamo la nuova annata con la potatura invernale che facciamo a mano e successivamente, durante l’evoluzione del ciclo di sviluppo della vite, usiamo i differenti strumenti di cui siamo attrezzati per difenderla dalle malattie e per consentire al suo apparato radicale di lavorare in modo ottimale. Dedichiamo molto tempo all’osservazione per ottenere la massima efficacia da qualsiasi intervento si renda necessario e ridurne così al minimo il numero. Ogni particella in cui è suddiviso il vigneto è indipendente per le caratteristiche del suolo e del vitigno. La vendemmia dura più di un mese perché le uve delle singole particelle raggiungono la maturazione ottimale in momenti diversi. Questo modo di operare comporta un grosso impegno che prosegue in cantina per trarre vantaggio dall’alta qualità delle uve. La vinificazione si basa sulle nostre conoscenze tradizionali unite all’utilizzo di strumenti moderni che ci permettono di lavorare in sicurezza e pulizia (pressa pneumatica per le uve, termoregolazione della fermentazione, pompe peristaltiche per il travaso dei mosti e dei vini, etc).Tutti i vitigni sono vinificati separatamente e la fermentazione di ogni vasca è seguita singolarmente, ovvero senza protocolli predeterminati. Anche l’imbottigliamento e l’etichettatura sono effettuati in azienda. La completa tracciabilità di ciascuna bottiglia venduta ci permette di determinarne tutto il processo di produzione fino dall’uva di origine.
Ho sempre sentito dire che produrre un buon vino è il risultato di un lungo lavoro molto impegnativo. Un vecchio detto dice che per imparare a fare un buon vino bastano 100 ore di scuola, ma se ne può frequentare solo una all’anno. E’ tutto vero: il processo produttivo che inizia con l’impianto di una vite e va fino al vino nella bottiglia è lungo e contiene una quantità enorme di variabili. Per conoscere il processo abbiamo tre strumenti fondamentali: l’osservazione della natura, la riflessione e l’esperienza. L’osservazione raccoglie i fatti; la riflessione li combina; l’esperienza verifica il risultato della combinazione. L’osservazione della natura deve essere continua, la riflessione approfondita, e l’esperienza esatta ed effettiva. Mettere in pratica questo metodo richiede una concentrazione costante e questo significa impegno intellettuale costante, che nell’arco degli anni diventa impegnativo. Ogni annata ha le sue caratteristiche diverse da quelle delle annate precedenti. La nostra azienda è in un’area scarsamente antropizzata e noi svolgiamo la nostra attività cercando di essere un elemento attivo nel rispetto della biodiversità e di contribuire al suo miglioramento. Perciò potremmo dire che noi siamo guidati dalle viti e da tutta la vita che c’è in un vigneto. Noi assecondiamo i meccanismi naturali dell’attività vitale, rispettiamo la relazione dinamica che esiste tra l’ambiente naturale e gli organismi che vi vivono.